Apprezzo molto la ricerca sulla tracce lasciate nel nostro territorio dai Sanniti, dagli antichi Romani, dai Longobardi…., portate avanti con intelligenza ed acribia da alcuni giovani frassesi come Luciano D’Amico e Alex Gisondi, ma lo studio di quei periodi storici non mi appassiona molto e temo che celebrare soltanto antiche glorie locali potrebbe portare ad una esaltazione patriottica che distrae dal presente e dall’analisi delle cause dell’agonia della nostra amata comunità.
A me interessa molto lo studio del Novecento e dei primi anni del XXI secolo, cioè di quel periodo in cui sono state poste le premesse della situazione attuale e sulle quali i miei concittadini sono restii a riflettere assumendo talora atteggiamenti chiusi e ostili nei confronti di chi si accinge a tale impresa.
Infatti, per aver tentato l’analisi degli errori commessi o delle occasioni mancate dai nostri concittadini, talora mi sono beccato l’accusa di essere supponente e soprattutto l’ostilità sorda di qualcuno. Tali accuse, per lo spessore delle persone da cui provengono, sovente concentrate soltanto sui propri interessi, non mi hanno creato grossi problemi personali, ma purtroppo dimostrano l’esistenza di una incapacità di procedere ad una necessaria analisi del passato che farebbe crescere finalmente il presente.
Mi rendo conto che tanti problemi sono comuni al nostro Sud e a quell’Italia non pianeggiante e non costiera che è stata molto penalizzata dallo Stato centrale, ma confrontando la situazione di Frasso con alcuni paesi vicini scorgo nei miei compaesani molta rassegnazione e poca voglia di reagire e soprattutto un atteggiamento poco lucido nei confronti della storia recente del paese, che se da una parte li deprime dall’altra li rende ancora fragili di fronte a personaggi che, com’è avvenuto nel recente passato, invece di proporre progetti, continuano a sventolare inutili miraggi, ottenendo talora consensi bulgari…
Auspico pertanto che i miei compaesani esaminino con coraggio il recente passato per capire perché Frasso sta morendo soprattutto nel cuore dei Frassesi. E si sa che chi è poco amato o si sente oggetto soltanto di un affetto vacuo o interessato… muore.
+ don Valentino Di Cerbo