Pubblicato il 2/11/2009
Fino alla fine degli anni ’90 del secolo scorso si svolgeva la processione del Corpus Domini, in comune tra le parrocchie di S.Biagio di Limatola e l’A.G.P. del Casale.
Come si conveniva ad una festività che segnava l’accordo tra autorità civili e autorità religiose, ne erano protagoniste le due comunità, i due parroci e il Sindaco del paese, che vestiva per l’occasione la fascia d’ordinanza e reggeva l’ombrello sul SS. Sacramento.
Molti convenivano dai paesi vicini spontaneamente, altri erano ospiti delle famiglie del posto. Si indossava in quel pomeriggio l’abito migliore, e si dava anche il benvenuto alla calda stagione.
La partenza del corteo avveniva dalla chiesa di S.Biagio di Limatola e la tappa principale era la piazza del Casale, dove i cittadini preparavano l’altare più importante, che con gli anni diventò sempre più finemente ornato.
Per l’occasione la strada che univa le due frazioni veniva cosparsa di foglie, tralci di edera, e petali di rose multicolori, che ai piedi dell’altare di A.G.P. divenivano monocromi e disegnavano un grande cuore.
Le lenzuola “di primo letto”, traforate da mani esperte con complicati ricami, e le coperte più belle del corredo di ogni sposa, di velluto sgargiante, di seta di S. Leucio color oro e rosso bordeaux, venivano appese ai balconi, per abbellire la strada. A distanza stabilita, pie donne improvvisavano altarini con l’immagine di Gesù, dove il corteo si fermava e il parroco, dopo aver intonato il Pange lingua e recitato altre preghiere, esponeva solennemente all’adorazione degli astanti l’ostensorio con il Santissimo Sacramento. Un’esplosione di botti punteggiava il percorso, scuotendo energicamente i corpi e gli animi e provocando il pianto dei bimbi.
In quel giorno festoso, in cui ognuno cercava di alimentare in sé ed esternare i migliori sentimenti, scompariva anche la bonaria rivalità, che sempre è esistita tra gli abitanti della due comunità.
Lidia Di Lorenzo